domenica 30 settembre 2007

Da "LUNA ROSSA" di Pasquino: Contagi



Gli estremi si toccano e si contagiano. La Napoli è l'aratro che traccia il solco. Mussi è la spada che lo difende. Insomma, l'uno dopo l'altra chiedono lo scioglimento del consiglio regionale. Indifendibile: a dir vero.
Gli indagati pesano più dei condannati con sentenza definitiva. Per questo l'aereo Mussi chiede lo scioglimento del Consiglio. E perché no lo scioglimento del Parlamento?



giovedì 27 settembre 2007

COMMENTI PERSONALI

"Non essendo quella di Catanzaro una vicenda particolare non ho nessun elemento per essere partigiano”, “La richiesta di trasferire i magistrati di Catanzaro non è stata ispirata da alcuna tempestività ed orologeria”: queste tra le frasi che il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha pronunciato rispondendo al question time svoltosi nella giornata di ieri alla Camera dei Deputati. Dovremmo tutti crederci: è il Ministro della Giustizia italiana che parla, perché dovrebbe mentire?
E tuttavia alcune domande sono d’obbligo e meriterebbero adeguate risposte!
Perché la richiesta di trasferimento dei due Magistrati con procedura d’urgenza? In particolare, perché il Procuratore De Magistris dovrebbe essere trasferito prima dell’esito del procedimento disciplinare avviato nei suoi confronti? Perché subito dopo il question time di mercoledì 26 settembre u.s. il capogruppo dell’Udeur (Partito del Ministro) alla Camera ha indirizzato allo stesso Ministro Mastella un’interrogazione per conoscere i compensi ricevuti dal consulente tecnico del dottor De Magistris?
Ma si pensa veramente che i cittadini calabresi possano sopportare una sola ora in più di essere considerati disconoscenti dei fatti e dei “personaggi” che negli stessi sono coinvolti?
La Calabria degli onesti sa bene che l’Italia tutta e lo Stato in particolare sono fortemente debitori nei suoi confronti ed ormai non intende più fingere di “non sapere”, “non leggere” e “non vedere”! Chiunque ha un ruolo non può più tacere! E’ stato proprio l’annoso silenzio che ha consentito di far covare il fuoco sotto la cenere diventata roccia, ma è giunto il momento di far esplodere il vulcano.
Ministro Mastella, considerata la celerità con la quale lavorano i suoi Ispettori, vuole per piacere dire ai Calabresi da chi sono state pronunziate le frasi, contro un giudice, nella cella del carcere di Cosenza dove era detenuto il capogruppo regionale dei DS? Vuole per piacere dire ai calabresi perché a Vibo Valentia, nonostante l’arresto di un Giudice di quel Tribunale, tutto tace sul processo “sanitopoli”? Vuole per piacere dire qualcosa sull’omicidio Fortugno? Vuole verificare quante sono in Calabria le richieste giacenti di custodia cautelare in carcere e da quanto tempo sono state richieste? Forse finalmente con queste risposte potrebbe davvero rendere un favore ai calabresi tutti!
Certo, si assiste ad un unanime richiamo all’indipendenza del CSM e, quale rappresentante delle Istituzioni, tale indipendenza non posso che rispettare ed invocare; tuttavia, non consentirò né di subire ulteriori mortificazioni, anche da qualche elemento, peraltro nullafacente, del mio Partito regionale, né consentirò che i Calabresi, ancora una volta, supportino sulle loro spalle il peso dei “poteri forti”.
Ai visitatori del mio blog, comunico che qualche mano, certamente amica di tutti coloro che in Calabria rubano quotidianamente i soldi dei cittadini onesti, ha fatto scomparire il blog dai motori di ricerca! Non importa, continuerò!

On. Angela Napoli

Roma, 27 settembre 2007

martedì 25 settembre 2007

GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE

Grazie, grazie, grazie a tutti di vero cuore! Nei miei lunghi anni di attività politica non mi sono mai sentita circondata da così tanto affetto e stima. Leggere i Vostri commenti, sapere che in così poco tempo dall’apertura, il mio blog è stato visitato già da oltre 2.000 persone, mi entusiasma, mi commuove e mi carica di maggiori responsabilità. Chi mi conosce sa che le mie attività, prima professionale e poi politica, sono state sempre caratterizzate da passione, responsabilità e rispetto per i cittadini, ma quanto accade oggi, peraltro in un momento così emergenziale per l’intera nostra Nazione, sa davvero dell’indefinibile.
Durante le mie visite per tutto il territorio calabrese scopro l’entusiasmo della base militante di Alleanza Nazionale, ma anche la stima e l’incoraggiamento dei numerosi cittadini che si sentono oltraggiati da personaggi che governano la “res publica” nell’esclusivo interesse personale o di quello di “pochi intimi”.
La petizione popolare, da me avanzata, per lo scioglimento del Consiglio regionale della Calabria, sta ottenendo un tale successo da preoccupare coloro i quali, soprattutto appartenenti all’attuale maggioranza politica, siedono in quel civico Consesso.
Qualcuno di Voi scopre soltanto oggi la mia presenza in Parlamento e si meraviglia della scarsa mia partecipazione ai dibattiti televisivi nazionali. Spesso sono scomoda e non faccio parte della classe dei big, pur essendo tra il gruppo di persone che da anni pagano con la libertà personale un’attività, non di pura facciata, di contrasto alla criminalità organizzata, con la quale non ho mai scambiato alcun interesse, men che meno di carattere elettorale!
Credetemi, a volte non è semplice privarsi di vacanze estive, di passeggiate insieme ai propri familiari, di tutto ciò che può fare sentire una donna parte integrante della società; non è semplice fingere di non avere paura!. Ma vado avanti, perché credo nella Calabria migliore!
Sono orgogliosa del Vostro consenso! Proseguirò nelle battaglie cercando di non deludere né Voi tutti né il mio Partito.
On. Angela Napoli
Roma, 24 settembre 2007

sabato 22 settembre 2007

‘Ndrangheta, malaffare e corruzione opprimono la Calabria!

‘Ndrangheta, malaffare e corruzione opprimono la Calabria! Negli ultimi anni, ed in particolare da qualche mese, i cittadini onesti calabresi hanno iniziato a prendere fiato potendo contare su una palese attività di contrasto per debellare questi cancri. Ma la ‘ndrangheta da una parte e Mastella dall’altra hanno deciso di colpire quei Magistrati che, con coraggio e determinazione, intendono applicare la giustizia.
E’ di ieri la notizia della scoperta di rinnovati progetti della ‘ndrangheta per assassinare alcuni Magistrati della DDA reggina, ai quali va la mia incondizionata solidarietà. E’ sempre di ieri la richiesta del Ministro della giustizia di trasferimento di due Magistrati di Catanzaro, notificata alla sezione disciplinare del Csm.
Le notizie, gravissime nel loro contenuto, ed ancora più folgoranti perché date nella stessa giornata, non possono che destare viva preoccupazione in quel gran numero di cittadini calabresi che stava per riacquistare fiducia nella Giustizia.
Per troppo tempo sono stati sottovalutati gli interessi che le cosche reggine della ‘ndrangheta hanno nel porto di Gioia Tauro e sui lavori di ammodernamento della Salerno – Reggio Calabria. Oggi che, ribadisco finalmente, la DDA di Reggio colpisce questi interessi, ecco esplodere l’attività stragista della ‘ndrangheta; sette operazioni in due mesi per fermare le ‘ndrine non possono che risvegliare la crudeltà di coloro che si vedono “annientati”.
Nella stessa giornata di ieri Mastella chiede il trasferimento in via cautelare del Procuratore di Catanzaro, Mariano Lombardi, e del sostituto Procuratore, Luigi De Magistris. Tale misura viene inspiegabilmente chiesta con provvedimento d’urgenza, e, quindi, con una eventuale adozione prima dell’esito del procedimento disciplinare già avviato.
Luigi De Magistris con le sue inchieste sta tentando di svelare e perseguire il sistema di malaffare e corruzione che in Calabria tengono uniti ‘ndrangheta, politica, imprenditoria e massoneria deviata. Il Ministro della giustizia, se pur eletto in Calabria, non è nuovo nella sua attività di penalizzazione di questa Regione: ha avocato alla sua equipe ministeriale il Giudice Giuseppe Creazzo, titolare delle indagini sull’omicidio Fortugno; ha spostato la Scuola di Magistratura da Catanzaro a Benevento; non ha dato risultanze sull’ispezione al Tribunale di Vibo Valentia, dove pur è stata arrestata Patrizia Pasquin, Presidente della Sezione Civile di quel Tribunale, sospettata di essere vicina al clan della ‘ndrangheta dei Mancuso di Limbadi; non ha inteso inviare alcuna visita ispettiva nella Procura di Cosenza, dove sono accaduti fatti giudiziari e comportamenti spiacevoli, che a tutt’oggi meriterebbero chiarezza. Il tutto nel mentre lo stesso Ministro sembra disattendere alla richiesta quotidiana di sopperire alle carenze di organico, di strutture e di mezzi nel sistema giudiziario calabrese.
Quali interessi e di chi, stava intaccando il Procuratore De Magistris, che con le sue inchieste era giunto fino al Presidente del Consiglio Prodi e allo stesso Ministro Mastella ?
Questa Calabria, non mi stancherò mai di dirlo, è assetata di giustizia e verità e non può più accettare di vedere abbattuti coloro che cercano di dissetarla! La Calabria onesta deve unirsi attorno a tutti quei Magistrati ed a quelle Forze inquirenti che intendono spegnere il fuoco sotto la pentola degli interessi della ‘ndrangheta e dei poteri forti.

On. Angela Napoli
Componente della Commissione Nazionale Antimafia

Taurianova, 22 settembre 2007

venerdì 21 settembre 2007

VIDEO: "Sviluppo economico e legalità" - Polistena





Dibattito della festa Tricolore di Polistena, conclusioni dell'on. Angela Napoli.
Video realizzato da Azione Giovani "Paolo Borsellino" di Polistena.

mercoledì 19 settembre 2007

Considerazioni personali

Con tutta sincerità non pensavo che la petizione popolare per lo scioglimento del Consiglio regionale della Calabria, da me avviata su sollecitazione della componente “Risveglio Ideale”, riuscisse ad avere un consenso così ampio. E’ davvero entusiasmante: i cittadini mi telefonano, mi inviano e-mail, mi fermano per le strade e, nell’incoraggiarmi a proseguire, mi chiedono i moduli per la raccolta delle firme. Intimamente ero convinta che il cittadino comune, il padre di famiglia che non riesce ad arrivare alla fine del mese per sostenere le spese dell’intero suo nucleo, il giovane ancora disoccupato magari dopo anni di studio, la madre sulla quale gravita il peso delle fatiche quotidiane, sono veramente stanchi ed hanno deciso di dire “basta”. Basta di essere governati da personaggi che hanno fatto assurgere a sistema la corruzione ed il malaffare. I cittadini sono stanchi di essere costretti ad apprendere dai quotidiani notizie che, giorno dopo giorno, incrementano la sfiducia nelle Istituzioni.
I Calabresi non intendono più essere governati da una Giunta ed un Consiglio regionali che hanno celato la loro inattività con gli alibi dell’omicidio Fortugno e della strage di Duisburg. Un Consiglio regionale che non solo ha tra i suoi componenti un cospicuo numero di corrotti, ma che fino ad oggi non ha fatto altro che, a fronte di una opposizione interna inesistente, individuare incarichi per sistemare se stessi o amici personali. Ancora c’è qualcuno che spera nelle dimissioni del Presidente della Giunta Loiero, fingendo di disconoscere gli interessi e gli intrecci che lo tengono abbarbicato a quella poltrona. Per non parlare del Vice Presidente, Nicola Adamo, il quale, pur con tutte le vicende giudiziarie alle spalle, domina le scelte regionali. Sarebbe opportuno, e moralmente onesto, se Nicola Adamo spiegasse ai Calabresi quali accordi hanno portato al ritiro della candidatura di Guccione, a segretario regionale del nuovo PD, in favore del Vice Ministro Minniti!
I Calabresi non possono più essere governati da uomini che, accanto alla mancanza di etica e di moralità pubblica, non curano le principali problematiche del territorio: dalla disoccupazione al precariato, dal turismo all’ambiente, dalla sanità alla comunicazione, tutto si abbatte negativamente sui cittadini.
On. Angela Napoli
Roma, 19 settembre 2007

sabato 15 settembre 2007

Cosenza: raccolta di firme per lo scioglimento del Consiglio Regionale della Calabria

Organizzata dal circolo territoriale “Giulio Adimari” di Cosenza si è svolta nella centralissima Piazza Kennedy la raccolta delle firme per lo scioglimento del Consiglio Regionale della Calabria.
La petizione popolare promossa da questa componente ha registrato la presenza dell’On. Angela Napoli oltre a quella di numerosissimi iscritti, simpatizzanti ed eletti di Alleanza Nazionale del capoluogo e di tutto il territorio provinciale.
Constatiamo con immensa soddisfazione il trasversalismo, questo sì non deplorevole, che ha conquistato i firmatari: da esponenti locali di Forza Italia e del Circolo della Libertà ad alcuni iscritti dei Ds e della Margherita, per finire ai semplici cittadini che, diversamente da alcuni protagonisti di una politica sempre più autoreferenziale e sempre meno vicina ai bisogni della gente, tramutatisi col trascorrere inutile del tempo in gravi emergenze economiche e sociali, hanno ritenuto opportuno apporre la propria sottoscrizione manifestando così una profonda e sensibile indignazione verso un Consiglio Regionale ingessato nel suo aspetto organizzativo e carico di limiti sempre più evidenti.
Un Consiglio Regionale che, mai stanchi di ripeterlo, soprattutto a beneficio di quanti, come il Consigliere Regionale Francesco Sulla, si esercitano nella conta quotidiana del numero degli indagati, tentando di nascondere a se stessi il degrado morale che investe la massima Istituzione regionale, in due anni e mezzo si è riunito appena 38 volte; per non parlare poi della scarsa produttività delle commissioni permanenti, il cui compito è quello di preparare il lavoro del Consiglio: ebbene, qui emerge un dato emblematico ed al contempo allarmante con riferimento alla Commissione consiliare contro il fenomeno della mafia, la quale in una regione come la nostra ha sentito la necessità di riunirsi solo sette volte!
Sarebbe più opportuno invece che il Consigliere Sulla, anziché dispensare sentenze su inesistenti “regolamenti di conti” all’interno di An, si prodigasse con maggiore impegno nell’attività per la quale è stato votato dai cittadini calabresi e che, allo stato, si appalesa in tutta la sua sproporzionata carenza.
Noi abbiamo ben presente la valenza politica della nostra battaglia, non siamo alla ricerca di “consulenze” giuridiche su una petizione popolare che serve a sensibilizzare, lo ripetiamo ancora una volta, la più alta carica dello stato e l’opinione pubblica nazionale su un’ anomalia istituzionale prettamente nostrana.
Non siamo “ansiosi di giustizialismo” e non ci appartengono affatto le logiche qualunquiste; siamo pienamente coscienti della dignità dell’ Istituzione regionale “democraticamente eletta” ma siamo altrettanto consapevoli di una deriva morale che permea le stanze di un Consiglio Regionale manifestamente inadeguato e per questo non più in grado di rappresentare i calabresi.
Non è più tempo di distinguo sugli strumenti utili per restituire credibilità alla politica regionale; è necessario invece agire con determinato vigore: questo è quello abbiamo deciso di fare nell’indifferenza “strumentale” dei “politicanti” che in verità poco rileva ma con il convinto sostegno della maggioranza dei calabresi, unici referenti a cui render conto.

Mileto, 15.09.2007

Il Portavoce
Giancarlo Catanea

venerdì 14 settembre 2007

Angela Napoli interroga il Ministro della Giustizia

Al Ministro della Giustizia – per sapere – premesso che:
- dopo la strage di Duisburg (Germania) si sono riaccesi i fari sulla Calabria e sulla necessità di contrastare le cosche della ‘ndrangheta;
- il Governo Nazionale ha annunciato alcuni provvedimenti tra i quali il rafforzamento degli organici della Magistratura e del personale negli uffici giudiziari;
- l’interrogante evidenzia, però, che da anni vengono assunti questi impegni ma che, puntualmente, gli stessi rimangono disattesi, a fronte di una sempre crescente e pervasiva potenzialità della criminalità organizzata calabrese;
- purtroppo non è solo la locride ad essere invasa da cosche mafiose, ma la Magistratura inquirente calabrese deve fare i conti anche con le altre cosche presenti sull’intero territorio regionale, non da ultime quelle che pervadono l’intera provincia di Vibo Valentia;
- negli ultimi anni la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, ed in particolare la dottoressa Marisa Manzini competente per il territorio vibonese, ha condotto una forte attività di contrasto ai clan Mancuso di Limbadi, Fiarè di San Gregorio d’Ippona, Lo bianco di Vibo Valentia e La Rosa di Tropea;
- a fronte di tutto ciò, da circa un anno, però la Distrettuale Antimafia di Catanzaro non ha un GIP di riferimento per quanto attiene i provvedimenti che riguardano il vibonese;
- i provvedimenti che vengono adottati dal magistrato di competenza sono costretti ad attendere un GIP di turno, con le conseguenze ben immaginabili;
- peraltro, il contrasto alle cosche della ‘ndrangheta vibonese, ha iniziato ad evidenziare le collusioni che insistono anche in quel territorio tra mafia, politica, imprenditoria e massoneria deviata e che, come tali, necessitano di essere colpite con celerità;
- le citate collusioni, già emerse nel processo di primo grado “Dinasty Affari di famiglia”, che ha sancito l’esistenza della cosca mafiosa dei Mancuso di Limbadi, sono riuscite ad essere comprovate solo in parte, a causa della mancata testimonianza di accusa da parte di alcuni imprenditori finiti nel ricatto dei boss locali;
- risultano del tutto insufficienti anche gli interventi che fino ad oggi sono stati attuati per i rifornimenti e le auto dei Magistrati della DDA di Catanzaro, le cui competenze abbracciano ben quattro delle cinque province calabresi:
- quali i tempi previsti per garantire l’effettiva attuazione degli impegni assunti per contrastare l’offensiva della ‘ndrangheta;
- se non ritenga necessario ed urgente sollecitare l’aumento dell’organico dell’Ufficio GIP della Procura di Catanzaro, in modo che venga garantita una unità di riferimento per i provvedimenti che riguardano il vibonese;
- quali gli interventi previsti per la DDA di Catanzaro nel pacchetto governativo di misure per contrastare l’offensiva della ‘ndrangheta.
Roma 13 settembre 2007

giovedì 13 settembre 2007

Scarcerazioni facili: Interrogazione di Angela Napoli

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Al ministro della Giustizia – Al Ministro dell’Interno
per sapere - premesso che:
in Calabria la potenzialità della 'ndrangheta, che emerge da tutte le relazioni antimafia e che purtroppo fa rimbalzare sulle cronache nazionali ed internazionali un’immagine negativa della Regione, richiederebbe una incessante e celere attività di contrasto, da parte di tutti i poteri dello Stato, (Governo nazionale, Regione, magistratura);
purtroppo la lunghezza dei tempi processuali contro le cosche della 'ndrangheta, la giurisprudenza dei Tribunali del Riesame e le "scarcerazioni facili” finiscono col rendere, in Calabria, spesso inutile l'attività di contrasto persino nei confronti dei grossi boss della criminalità organizzata ;
è di ieri la notizia della scarcerazione di Francesco Muto, presunto boss della 'ndrangheta, detto il " re del pesce", indicato dagli investigatori come il capo dell'omonima cosca di Cetraro (CS), decisa dal Tribunale del Riesame di Catanzaro;
Francesco Muto era stato arrestato nell'ottobre dello scorso anno nell'ambito dell'operazione "Missing 1" svolta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro;
l'arresto del presunto boss della 'ndrangheta era stato precedentemente confermato dallo stesso Tribunale della Libertà;
il presunto capo cosca di Cetraro era già riuscito in precedenti processi ad essere scagionato, nonostante dalle stesse rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia sia sempre emersa la sua figura di boss, peraltro unico calabrese che pare si sia addirittura seduto al tavolo dei corleonesi;
non si tratta purtroppo di un caso isolato in quanto spesso accade che brillanti operazioni di polizia che portano all’arresto di esponenti delle cosche della ‘ndrangheta si concludano in maniera analoga, ossia con la scarcerazione degli esponenti della malavita organizzata;
da notizie di stampa si apprende che si è recentemente svolto un vertice tra il Presidente del Consiglio ed i Ministri della Giustizia, dell’Interno e della Difesa con l’obiettivo, tra gli altri, di redigere un disegno di legge per affrontare i problemi della sicurezza e del contrasto della criminalità organizzata;
a tale incontro è intervenuto anche il Presidente della Regione Agazio Loiero, a testimonianza della rilevanza del problema della criminalità organizzata in Calabria che la “strage di Ferragosto” ha drammaticamente evidenziato;
è palese che un contrasto forte alla criminalità organizzata non possa essere assicurato se non si interviene con determinazione per ridurre le possibilità che personaggi legati alle cosche possano godere di regimi legislativi tanto garantisti in tema di benefici carcerari nonché nell’applicazione del carcere preventivo -:
quali misure di carattere generale e quali iniziative di carattere normativo si intendano assumere per contrastare efficacemente la criminalità organizzata ed in particolare per assicurare un maggiore rigore nell’utilizzo delle misure della carcerazione preventiva nei confronti degli esponenti della criminalità organizzata e la certezza della pena rendendo altresì più restrittivi i criteri per la fruizione dei benefici carcerari per gli affiliati alle cosche;
quali interventi siano in particolare previsti nel cosiddetto “pacchetto Calabria”, ed in che tempi essi saranno attuati.

Roma 12 settembre 2007

Catanzaro, Angela Napoli (An): "Potenziare ufficio GIP DDA"

Da circa un anno la Distrettuale Antimafia di Catanzaro non ha un gip di riferimento per quanto attiene ai provvedimenti che riguardano il vibonese. Lo evidenzia, in una interrogazione al ministro della Giustizia, l'onorevole Angela Napoli, parlamentare di Alleanza Nazionale e membro della commissione antimafia. "I provvedimenti che vengono adottati dal magistrato di competenza - scrive la parlamentare - sono costretti ad attendere un gip di turno, con le conseguenze ben immaginabili. Peraltro, - sostiene - il contrasto alle cosche della 'ndrangheta vibonese, ha iniziato ad evidenziare le collusioni che insistono anche in quel territorio tra mafia, politica, imprenditoria e massoneria deviata e che, come tali, necessitano di essere colpite con celerita'. Le citate collusioni, gia' emerse nel processo di primo grado "Dinasty Affari di famiglia", - continua Napoli - che ha sancito l'esistenza della cosca mafiosa dei Mancuso di Limbadi, sono riuscite ad essere comprovate solo in parte, a causa della mancata testimonianza di accusa da parte di alcuni imprenditori finiti nel ricatto dei boss locali". Per la deputata di An "risultano del tutto insufficienti anche gli interventi che fino ad oggi sono stati attuati per i rifornimenti e le auto dei Magistrati della Dda di Catanzaro, le cui competenze abbracciano ben quattro delle cinque province calabresi". Napoli chiede pertanto al ministro "quali sono i tempi previsti per garantire l'effettiva attuazione degli impegni assunti per contrastare l'offensiva della 'ndrangheta; se non ritenga necessario ed urgente sollecitare l'aumento dell'organico dell'Ufficio GIP della Procura di Catanzaro, in modo che venga garantita una unita' di riferimento per i provvedimenti che riguardano il vibonese; quali interventi sono previsti per la Dda di Catanzaro nel pacchetto governativo di misure per contrastare l'offensiva della 'ndrangheta".