lunedì 17 marzo 2014

Gravissima la situazione dei rifiuti in Calabria

Il 12 settembre 1997 (quasi 17 anni fa) è stato dichiarato lo stato di emergenza e il 1° ottobre 1997 è stata diramata la prima ordinanza per l’emergenza nel territorio della Regione Calabria nel settore dei rifiuti urbani, speciali e pericolosi, della bonifica e del risanamento ambientale dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinanti, nonché in materia di tutela delle acque superficiali e sotterranee e dei cicli di depurazione.
Dal 1997 fino al 14 marzo 2013 con il carattere di continuità è stato sempre prorogato lo stato di emergenza del settore per la Regione Calabria, affidando l’incarico di commissario inizialmente ai presidenti pro tempore della Regione e alternativamente a Prefetti.
Durante i 16 anni di commissariamento sono arrivati in Calabria per l’emergenza ben 2 miliardi di euro e non è dato conoscere come siano stati spesi, considerato che la raccolta differenziata dei rifiuti oscilla tra il 13 e il 14 per cento e il piano regionale delle discariche, previsto con ordinanza n. 2100 del 2 dicembre 2002, per “abbancare” la spazzatura fino al 2018, è inesistente, vista l’emergenza rifiuti che, ancora negli ultimi mesi, si registra in Calabria.
Dal 14 marzo 2013 la raccolta dei rifiuti è ritornata nelle mani della Regione Calabria i cui amministratori, anche in questo settore si stanno dimostrando assolutamente inefficienti. Infatti, in questi ultimi mesi in Calabria è divenuto davvero allarmante e pericoloso, sotto il versante igienico-sanitario, il problema della raccolta dei rifiuti; i territori sono invasi da quelle che possono essere definite “discariche a cielo aperto”. I cumuli di tonnellate di rifiuti sono sparsi ovunque, anche, come a Taurianova, vicini ad edifici scolastici, ristoranti, siti commerciali, nei pressi di abitazioni, nelle frazioni e nelle contrade, senza alcun controllo e con grave rischio per la salute dei cittadini.
Le discariche disponibili a livello regionali sono pressoché inesistenti e comunque insufficienti, ma la Regione non appare nemmeno trasparente nella concessione all’autorizzazione ai Comuni per conferire quanto più possibile i rifiuti nelle discariche aperte.
La mia personale impressione è che tali autorizzazioni non vengano rilasciate secondo le reali esigenze, ma soprattutto non vengano privilegiati i Comuni che attualmente sono sottoposti al commissariamento straordinario per infiltrazione mafiosa.
Va, pertanto, ricordato, in particolare al Presidente della Giunta regionale Scopelliti e all’assessore regionale all’ambiente Pugliano, che l’inserimento della ‘ndrangheta nello specifico settore dei rifiuti emerge in tutta la sua evidenza dalle indagini delle DDA di Reggio Calabria e Catanzaro, e che pertanto la mancata autorizzazione ai Comuni, in particolare quelli sciolti per mafia, al conferimento dei rifiuti nelle discariche aperte significa contribuire a mantenere un sistema di illegalità diffusa, solo utile alla ‘ndrangheta e significa, altresì, mostrarsi incuranti della salute dei cittadini.
                       On. Angela Napoli
        Presidente Associazione “Risveglio Ideale”


Taurianova, 17 marzo 2014

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