sabato 20 giugno 2009

L'intervista a Strill.it quotidiano on line

di Giusva Branca e Claudio Cordova - In un mondo perfetto dovrebbero essere i personaggi oscuri a non essere visti di buon occhio. Ma, siccome l'Italia non assomiglia nemmeno ad una fotocopia di un mondo perfetto capita che politici come Angela Napoli, parlamentare alla quinta legislatura, non vadano particolarmente giù ai vertici del partito di appartenenza, il Pdl: “Non posso dire che il Pdl mi voglia bene – ci spiega in una calda mattina di metà giugno -, credo di essere stata sempre scomoda, forse perché ho trattato a 360 gradi temi poco piacevoli, chi lo sa…”.

Insegnante di matematica, nativa di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, Angela Napoli proprio di recente è stata riconosciuta dal rapporto “Camere Aperte”, che ha messo sotto la lente d’ingrandimento l’operato dei politici italiani, la parlamentare con l’attività più significativa in Aula. Ad Angela Napoli piace lavorare, piace rispettare il mandato conferitole dagli elettori, ad Angela Napoli piace lottare per l’affermazione di principi assai delicati: la legalità, la lotta alla criminalità organizzata, il contrasto alla corruzione e al malaffare. Un impegno, riconosciuto anche ufficialmente, come abbiamo visto, che, però, non basta alla parlamentare calabrese per ottenere maggior considerazione da parte dei vertici del partito: “Se sono stata ricandidata – spiega con un’espressione tra il disincanto e l’amarezza – lo devo solo e soltanto all’impegno del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Certamente sono amareggiata – aggiunge – perché pensavo e penso di meritare maggiori riconoscimenti e questa mia insoddisfazione l’ho espressa anche ad alti livelli”.

Nessun incarico istituzionale, nessun ruolo nella Commissione Parlamentare Antimafia, di cui fa parte, sebbene nella scorsa legislatura, sotto la presidenza di Francesco Forgione, abbia stilato un’eccellente relazione sul tema dei testimoni di giustizia: “Non mi aspetto più nulla dal Pdl – dice – ed è curioso che i maggiori riconoscimenti li stia avendo in ambito internazionale: la settimana prossima, infatti, sarò a Lisbona per relazionare, al cospetto dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo proprio sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nei Paesi del Mediterraneo”.

E’ assai critica Angela Napoli, per carattere, per forma mentis, per dignità intellettuale non è abituata ad abbassare la testa: “Io vado avanti – dice con fermezza – nonostante i riconoscimenti pressoché nulli, non abbandono la mia appartenenza al Pdl: nel mio cuore e nella mia testa ci sono i valori di Alleanza Nazionale, valori che purtroppo non ritrovo nel Popolo della Libertà, che è un agglomerato di quote, senza un progetto. E’ semplicemente il partito del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi”.

Già, Berlusconi. Angela Napoli esprime, senza mezzi termini, delle opinioni che la maggioranza dei colleghi di centrodestra, chissà per quale recondito motivo, non avrebbe nemmeno il coraggio di pensare: “Sono preoccupata per l’immagine dell’Italia – dice, analizzando gli ultimi eventi – vorrei che fosse solo un temporale estivo, ma le ultime situazioni sono gravi, soprattutto in un periodo di crisi economica. Parlo soprattutto da donna – e la delusione non si lascia sopraffare dalla fermezza delle sue parole – in politica sarebbe opportuno guardare diversamente al ruolo femminile. La tenuta della credibilità, con etica e morale continuamente calpestate, è assai preoccupante”.

Angela Napoli, una donna, una donna del Sud, una donna calabrese: “Il Governo ha fatto e sta facendo molto per il Sud, penso agli interventi a Napoli, in Puglia, a Palermo, ma, per motivi che non conosco, ha escluso dal Meridione, la Calabria che, invece, sarebbe la regione con più bisogno d’aiuto: in Calabria è emergenza in tutti i campi”.

La Calabria, una regione che non ha nulla a che vedere con quel mondo perfetto in cui una donna come Angela Napoli, sicuramente, rappresenterebbe qualcosa in più di un’eccezione virtuosa nella politica, qualcosa in più di una “mina vagante” all’interno del partito del Presidente.

1 commento:

Domenico ha detto...

Salve On Napoli,innanzitutto grazie per il suo impegno quotidiano per Reggio e per la Calabria tutta;leggendo l'intervista ho scorto un velo di delusione nelle sue parole:tutta giustificata visto il comportamento nei suoi confonti dell'oligarchia che domina il Pdl!Ma fosse solo questo si potrebbe anche soprassedere;ciò che lascia sgomenti è l'assenza totale di politiche verso la Calabria e in generale verso il mezzogiorno!Una su tutte:non c'è giorno che al Nord non si inauguri una infrastruttura,passante di Mestre,alta velocità Milano-Roma,il Mose quasi ultimato o la Pedemontana Lombarda pronta alvia,etc etc.Da noi?Napoli-Palermo in mono-rotaia oserei dire,la SA-RC una mulattiera da anni!Cara Onorevole,le sue capacità e la sua integrità sono indiscutibili ma credo,da ex AN,che il PDL non possa rappresentare più il naturale terreno politico ove spenderle efficacemente.La riconoscenza è una virtù che la politica ha dimenticato da tempo,e il suo rapporto con Fini non può essere da solo sufficente a giustificare la sua presenza in una "casa" di cui non ne condivide le fondamenta.Non so se in questo periodo le sia mai balenata l'idea di lasciare il PDL ma è una ipotesi che non scarterei a priori e il mio riferimento è ad un altra grande donna di AN,o meglio ex-AN,e cioè la Poli Bortone che in Puglia ha dato vita al movimento Io Sud,segno innanzitutto che il meridionalismo è ancora vivo ma soprattutto che ci si può spendere nella famiglia del centro-destra anche al di fuori del PDL;
In bocca al lupo Onorevole e grazie ancora per tutto quello che fa.

Domenico da Reggio Calabria