venerdì 13 giugno 2008

Interrogazione sul commissariamento dell'Azienda Ospedaliera Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro da parte della Regione

Al Presidente del Consiglio dei Ministri –

Per sapere – Premesso che:

- in data 11 dicembre 2007 il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza socio – economico – sanitaria nel territorio della Regione Calabria;

- lo scorso mese di aprile 2008, dall’indagine conoscitiva fatta da una Commissione ministeriale è emerso un quadro allarmante della sanità calabrese;

- la Corte dei Conti ha “bocciato la sanità calabrese”, richiamando “ritardi nell’adozione degli atti di indirizzo regionale” ed il continuo cambio dei manager delle aziende, con le “procedure di nomina e di rimozione non sempre legate alla valutazione dei risultati conseguiti, ma piuttosto a dinamiche politico – istituzionali”;

- dallo scorso mese di marzo 2008 è in atto il commissariamento dell’Azienda Sanitaria Provinciale n. 5 di Reggio Calabria, sciolta per accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata ed uno dei tre commissari, nominati dal ministero dell’Interno, non si è mai insediato;

- il rapporto della citata Commissione ministeriale parla di metodologia dell’insufficienza elevata a sistema, dove uno degli attori è il governo regionale calabrese;

- nonostante queste premesse il Consiglio regionale della Calabria, lo scorso 29 maggio 2008, ha votato, nella legge finanziaria 2008, l’articolo 31, il cui comma 1 prevede il Commissariamento unilaterale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro e conferisce al nominando commissario il compito di procedere alla riorganizzazione dell’Azienda medesima;

- secondo il citato articolo 31 della finanziaria regionale calabrese si sostiene che l’urgente necessità del commissariamento è basata sull’ipotesi dell’integrazione Azienda ospedaliera Pugliese – Ciaccio/ Azienda Ospedaliero – Universitaria “Mater Domini” prevista nella proposta di piano sanitario regionale, non ancora approvata dal Consiglio della Calabria;

- il contenuto del citato comma 1 dell’articolo 31 lede l’autonomia dell’Università degli Studi “Magna Grecia” di Catanzaro e viola quanto previsto dall’articolo 5, commi 6 e 7 del vigente protocollo d’intesa Regione – Università;

- la stessa Corte Costituzionale, con sentenza n. 293/2006, si è espressa chiaramente riconfermando l’obbligo d’intesa fra Regione Calabria ed Università “Magna Grecia” prevista per la nomina o revoca del Direttore Generale:

- se non ritenga necessario ed urgente impugnare l’articolo 31 della legge finanziaria regionale della Calabria, al fine sia di garantire la prescritta autonomia dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro, sia di impedire che il Consiglio e la Giunta Regionali calabresi si continuino ad appropriare di commissariamenti, quasi sempre unilaterali, che vengono spesso gestiti solo per scopi e nomine politiche.

On. Angela NAPOLI

Roma 9 giugno 2008

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Onorevole Napoli,nella nostra sanità italiana ed in particolare in Calabria, abbiamo più dirigenti che ammalati,mentre gli ospedali rimangono sempre delle strutture carenti.
Si parla sempre di mala gestione, di mancanza di personale, di poca igiene, di soldi spesi male....si trovano sempre le colpe ma mai i colpevoli.
Se una struttura va male, forse la colpa è di chi la gestisce, di chi, invece di pensare al bene della struttura, pensa al bene di se stesso e degli altri.
La mala sanità calabrese non ha mai punito nessuno...perchè?
E' l'ennesima questione calabrese fatta di silenzi e compromessi, di amicizie e protezioni. Sino a quando non si avrà il coraggio di denunciare e colpire coloro che sono stati e sono oggi i responsabili della malasanità in Calabria, allora noi semplici ammalati,non avremmo mai possibilità di vivere sani.
Il nostro territorio è contaminato da intrecci particolari e forse quello della sanità calabrese ha un reparto particolare e privato...ed allora perchè non si indaga a fondo?
Mah! A pensarci, per come finiscono le indagini in Calabria, forse è meglio lasciar perdere.
Buon lavoro onorevole!

Carlo

Anonimo ha detto...

Gent.ma onorevole Napoli,
mi convinco, sempre più, che Lei è l'unica che può dare voce alla nostra martoriata Calabria.
La sua passione politice e civile, il suo coraggio e la sua onestà intellettuale siano d'esempio a tutti coloro che siedono in parlamento. Coloro che dovrebbero rappresentare il popolo e che, invece, rappresentano troppe volte interessi di parte.
La prego, in nome della Sua coerenza e per il bene della nostra Terra, di continuare a battersi contro tutto ciò che mira (e Lei può ben saperlo) ad imbavagliare la ricerca della verità e della giustizia.
Buon lavoro...Onorevole!
b.c.