martedì 29 aprile 2008

Libertà per la Calabria

Gli ultimi episodi che hanno investito la Calabria, e che si aggiungono purtroppo a situazioni già pesanti per la Regione, richiedono la massima attenzione ed interventi immediati in settori vitali per quella comunità.
L’eclatante bomba fatta esplodere contro l’imprenditore di Gioia Tauro, lo scioglimento per infiltrazione mafiosa del Consiglio Comunale di quella Città (la più importante del territorio tirrenico reggino), le microspie, le “talpe” ed i “corvi “ nella Procura di Reggio Calabria, l’incendio di ben 26 autobus nel cosentino: fatti tutti che agitano l’opinione pubblica e che rischiano, altresì, di minare lo stesso ordine pubblico.
I Calabresi sono stanchi di dover essere attenzionati solo per fatti criminali e di essere soggiogati da costanti situazioni che rendono quella Regione in perenne stato emergenziale.
Il Popolo della Libertà ha conseguito in quella Regione un eccezionale traguardo elettorale, a dimostrazione del fallimento delle politiche nazionali e regionali del centro-sinistra. I Calabresi attendono adesso dal nuovo Governo nazionale immediati interventi che garantiscano la legalità, la sicurezza e la giustizia, più che mai in una Regione per troppo tempo minata dall’ingiustizia, anche da quella sociale, e dalla piaga della ‘ndrangheta. Le risposte dovranno essere immediate ed incisive ed il futuro Governo Berlusconi dovrà ridare libertà alla Calabria.

On. Angela NAPOLI

Roma 29 aprile 2008

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La parte pulita di di Gioia Tauro vuole la presenza di tutti i parlamentari eletti in Calabria perchè garantiscano, in prima persona, la volontà di fermare la delinquenza organizzata, il malaffare e la corruzione.

Anonimo ha detto...

Ben detto On. Napoli,

speriamo il nuovo governo faccia il suo dovere.

la Calabria diciamocelo senza ipocrisie e' divenuta un protettorato della ndrangheta .

Lo Stato da troppo tempo ha rinuciato ad esercitare la sua sovranita'.

dimostri il nuovo governo di volere abbattere definitivamente la ndrangheta.

Cordialmente

Marco G