Si sono svolti in Cairo i lavori della I Commissione permanente per la cooperazione politica e la sicurezza dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo (APM) sul tema "Lotta alla criminalità organizzata", inclusi il traffico illecito di sostanze stupefacenti, armi da fuoco ed esseri umani.
L’incarico di relatrice è stato affidato dall’APM all’on. Angela Napoli (PDL), delegata dal Parlamento Italiano. La relatrice dopo aver elencato le principali organizzazioni criminali esistenti nei Paesi del Mediterraneo ‘ndrangheta calabrese, cosa nostra siciliana, camorra campana, sacra corona pugliese, criminalità organizzata albanese e maghrebina, ha parlato delle principali attività di queste che spaziano dal traffico dalle sostanze stupefacenti e delle armi a quello dei materiali radioattivi e nucleari, dall’immigrazione clandestina allo sfruttamento di esseri umani, dal contrabbando di prodotti contraffatti al riciclaggio. I gruppi criminali delle diverse nazionalità, sfruttando i punti deboli dello spazio giuridico internazionale, cooperano attivamente e talvolta sinergicamente, mettendo a fattor comune peculiari capacità operative e corruttive per il raggiungimento dei propri scopi illeciti. Di fronte alla pervasività e alla crescita delle organizzazioni criminali, che si incontrano e si relazionano nel modo più compiuto sul piano dell’illecito, occorrono risposte adeguate facilitando il consolidamento della coesistenza e della cooperazione. Oltre agli accordi bilaterali e multilaterali tra i vari Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, per combattere il traffico della droga, attività maggiormente redditizia per ogni tipo di mafia, occorre individuare e contrastare le nuove “rotte”, considerato che i gruppi criminali hanno individuato le nuove strade per garantire l’approvvigionamento dei ricchi mercati europei. L’on. Napoli ha fatto riferimento alla copiosa e valida normativa antimafia italiana, invitando gli altri Paesi del Mediterraneo a valutarla come riferimento. Ha poi puntualizzato che la lotta ala crimine è un elemento importante per il raggiungimento della pace sociale ed ha quindi invitato tutti i Parlamenti membri dell’APM ad organizzare Seminari/Conferenze/Riunioni nazionali e regionali sulla criminalità organizzata al fine di studiare le nuove modalità attraverso le quali vengono avanzate le varie attività illecite, così come le misure ed i meccanismi di contrasto esistenti all’interno dei singoli Paesi ed a livello internazionale. Ha, poi, invitato a cercare di coordinare le varie legislazioni nazionali, partendo dall’individuazione di definizioni comuni da porre alla base degli interventi normativi e ad enucleare poche precise fattispecie incriminabili in ogni Paese, con l’esplicita previsione che di tali reati possano rispondere anche le persone giuridiche. Ha, infine, fatto appello alla necessità di apprestare meccanismi di cooperazione giudiziaria anche in relazione al trasferimento dei giudizi, all’estradizione, al sequestro ed alla confisca di beni provenienti da reato o profitto di questi.
Della delegazione italiana, insieme all’on. Angela Napoli, ha fatto parte anche l’on. Doris Lo Moro (PD).
L’incarico di relatrice è stato affidato dall’APM all’on. Angela Napoli (PDL), delegata dal Parlamento Italiano. La relatrice dopo aver elencato le principali organizzazioni criminali esistenti nei Paesi del Mediterraneo ‘ndrangheta calabrese, cosa nostra siciliana, camorra campana, sacra corona pugliese, criminalità organizzata albanese e maghrebina, ha parlato delle principali attività di queste che spaziano dal traffico dalle sostanze stupefacenti e delle armi a quello dei materiali radioattivi e nucleari, dall’immigrazione clandestina allo sfruttamento di esseri umani, dal contrabbando di prodotti contraffatti al riciclaggio. I gruppi criminali delle diverse nazionalità, sfruttando i punti deboli dello spazio giuridico internazionale, cooperano attivamente e talvolta sinergicamente, mettendo a fattor comune peculiari capacità operative e corruttive per il raggiungimento dei propri scopi illeciti. Di fronte alla pervasività e alla crescita delle organizzazioni criminali, che si incontrano e si relazionano nel modo più compiuto sul piano dell’illecito, occorrono risposte adeguate facilitando il consolidamento della coesistenza e della cooperazione. Oltre agli accordi bilaterali e multilaterali tra i vari Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, per combattere il traffico della droga, attività maggiormente redditizia per ogni tipo di mafia, occorre individuare e contrastare le nuove “rotte”, considerato che i gruppi criminali hanno individuato le nuove strade per garantire l’approvvigionamento dei ricchi mercati europei. L’on. Napoli ha fatto riferimento alla copiosa e valida normativa antimafia italiana, invitando gli altri Paesi del Mediterraneo a valutarla come riferimento. Ha poi puntualizzato che la lotta ala crimine è un elemento importante per il raggiungimento della pace sociale ed ha quindi invitato tutti i Parlamenti membri dell’APM ad organizzare Seminari/Conferenze/Riunioni nazionali e regionali sulla criminalità organizzata al fine di studiare le nuove modalità attraverso le quali vengono avanzate le varie attività illecite, così come le misure ed i meccanismi di contrasto esistenti all’interno dei singoli Paesi ed a livello internazionale. Ha, poi, invitato a cercare di coordinare le varie legislazioni nazionali, partendo dall’individuazione di definizioni comuni da porre alla base degli interventi normativi e ad enucleare poche precise fattispecie incriminabili in ogni Paese, con l’esplicita previsione che di tali reati possano rispondere anche le persone giuridiche. Ha, infine, fatto appello alla necessità di apprestare meccanismi di cooperazione giudiziaria anche in relazione al trasferimento dei giudizi, all’estradizione, al sequestro ed alla confisca di beni provenienti da reato o profitto di questi.
Della delegazione italiana, insieme all’on. Angela Napoli, ha fatto parte anche l’on. Doris Lo Moro (PD).
On. Angela Napoli
Cairo, 03 aprile 2009
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