sabato 20 giugno 2015

Mia intervista su IL TEMPO


«Il Campidoglio va sciolto per mafia»
Il consulente dell’Antimafia, Napoli: per troppi anni hanno negato l’evidenza.
Corruzione e criminalità organizzata vanno insieme. Attenti alla ’ndrangheta

Francesca Musacchio

 «Il Comune di Roma dovrebbe essere sciolto per infiltrazioni mafiose, ci sono tutti i presupposti. Basterebbe anche solo il titolo dell'inchiesta della Procura di Roma, "Mafia Capitale",che non è una scelta casuale, per capire l'entità del problema». Angela Napoli, ex parlamentare e oggi consulente della Commissione Antimafia, non usa mezzi termini. Il sistema corruttivo legato alla gestione dei centri di accoglienza per gli immigrati e i legami tra alcuni esponenti politici e il malaffare, che le indagini hanno svelato, non lascerebbero dubbi sulle infiltrazioni mafiose è ’'ndranghetiste nella
Capitale.

Secondo lei è possibile che alla fine si decida di sciogliere per mafia il Comune di Roma?
«Non credo che si arriverà a questo. Per l'Italia sarebbe un danno d'immagine terribile, perché Roma è la Capitale. Oltre a questo il sindaco Marino non sembra deciso a mollare. Detto questo per troppi anni pezzi di istituzione, proprio a Roma, si sono ostinati a dire che la mafia qui non c'era. Tutto ciò accadeva mentre erano in corso attività di prevenzione dell'autorità giudiziaria attraverso il sequestro di note attività commerciali, perché frutto di patrimoni illeciti. Ora con l'indagine della Procura si scopre quanto la mafia fosse dentro Roma e non solo».

La 'ndrangheta, che lei conosce bene, è parte dell'inchiesta della Procura. Dalle carte emergerebbe il legame tra chi a Roma faceva affari con gli immigrati ed esponenti della malavita organizzata calabrese.
«La 'ndrangheta è evidente che fa parte di "Mafia Capitale" perché con i centri di accoglienza si fanno affari. Tuttavia il coinvolgimento della malavita spesso si ferma al momento dello sbarco. Una volta che i profughi sono arrivati sulle nostre coste l'interesse della 'ndrangheta va scemando. Si, molti immigrati vengono sfruttati nelle piantagioni gestite dalle cosche a cui devono pagare il "pizzo” sui miseri guadagni.
Altri finiscono a fare i sicari nei regolamenti di conti, ma il grosso degli affari con gli immigrati avviene altrove».

Cosa intende?
«La 'ndrangheta è nel traffico di esseri umani non solo per la partecipazione alla gestione del business dei centri di accoglienza. Al momento ci sono alcune inchieste in corso proprio sui legami tra le cosche e gli scafisti che operano in Libia. Di mezzo c'è uno scambio di armi e droga. Se così non fosse nessuno potrebbe sbarcare in Calabria».

Nella sua Regione l’emergenza profughi è drammatica come quella di Roma?
«Oltre a quelli che stanno nei centri di accoglienza la maggior parte stazionano a Rosarno, Cassano, Rossano e Corigliano dove sono le piantagioni di agrumeti».

Nel libro "L'Antimafia nei fatti",  racconta la sua esperienza personale nella lotta alla criminalità organizzata parlando anche di Taurianova, il comune in cui risiede, e che rappresenta una  sorta di "modello" delle infiltrazioni mafiose all'interno  delle istituzioni.
«É il primo Comune ad essere stato sciolto per infiltrazione mafiosa nel 1991. Nel 2009 e nel 2013 è accaduto ancora, altre due volte. Conosco bene l'argomento e posso dire che nella comprensione della vicenda di "Mafia Capitale" si è fatto un errore di fondo sin dall'inizio».

Quale?

«Si è abituati a pensare che la corruzione non abbia a che vedere con la mafia. Invece sono due facce della stessa medaglia. La corruzione è il viatico attraverso il quale la mafia si inserisce in determinati contesti».

Nessun commento: