lunedì 29 novembre 2010

Salvaguardare Rosarno dall'inquinamento del voto

Al Ministro dell'interno.

- Per sapere - premesso che:

il 15 dicembre 2008, con decreto del Presidente della Repubblica, è stato sciolto il consiglio comunale di Rosarno (RC)
a causa della «sussistenza di forme di ingerenza della criminalità organizzata, rilevate dai competenti organi investigativi»;

nel decreto di scioglimento veniva puntualmente riferito che «le ingerenze della criminalità organizzata espongono l'Amministrazione comunale a pressanti condizionamenti, compromettendo la libera determinazione degli organi ed il buon andamento della gestione comunale di Rosarno»;

durante il periodo di commissariamento straordinario la città di Rosarno è assurta alle cronache nazionali per le note vicende che hanno investito gli immigrati clandestini presenti su quel territorio, ma anche per la presenza delle potenti cosche della 'ndrangheta, Bellocco e Pesce, le quali hanno ormai esteso la loro pervasività anche in altre regioni d'Italia;

è dei giorni scorsi l'operazione «All'inside 2» che ha evidenziato la collusione tra la 'ndrangheta di Rosarno, la politica e pezzi importanti dello Stato;

per il 28 e 29 novembre 2010 è stata indetta la tornata elettorale per il rinnovo delle elezioni amministrative di Rosarno;

sul sito «Malitalia», nella giornata di ieri 25 novembre 2010, è stato pubblicato l'articolo «A Rosarno: un voto in odor di mafia?» redatto da Angela Corica;

nel citato articolo vengono evidenziate le presenze in alcune liste elettorali di candidati facenti parte dell'amministrazione sciolta per mafia o di loro stetti parenti o di altri collusi o imparentati con uomini delle locali cosche delle 'ndrangheta;

le citate presenze, lo scioglimento del consiglio comunale nel dicembre 2008, e la recente operazione «All'inside 2», stanno creando grosse preoccupazioni in quella città;

durante la predisposizione delle liste, secondo quanto riferito da alcuni quotidiani regionali, un noto esponente politico della provincia di Reggio Calabria si sarebbe scagliato contro i magistrati e la prefettura definendoli «stupratori della democrazia» -:

se non ritenga necessario ed urgente definire le iniziative utili a garantire gli adeguati controlli affinché venga impedito l'inquinamento del voto da parte degli uomini della locale 'ndrangheta. (3-01351)

On. Angela Napoli

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